Oggi vogliamo parlarvi di una nuova app; Papaya nata dall’idea di due emiliani doc, Matteo Carbone e Guido Mazza, ingegneri Unimore. Si tratta di un’app nata per favorire la mobilità tra studenti di tutta Europa. Come mai questa idea? Nasce due anni fa, quando Carbone coordinava le attività di tutorato all’interno della rete degli studenti Erasmus (Esn) di Modena e Reggio.
C’era da abbinare ogni studente a un “buddy” (compagno) e ripetere l’operazione per trecento-quattrocento volte: un lavoro immane.
Più facile usare un software, un programma disponibile via computer e magari consultabile dal telefonino. Ci sono voluti due mesi di lavoro per l’applicazione Papaya. Il “buddy” rimane una figura reale a disposizione degli studenti Erasmus, ma l’abbinamento è fatto attraverso il programma. Basta inserire i propri dati nell’archivio e trovare la guida sul luogo in base alle nostre esigenze. Uno studente spagnolo che deve trascorrere sei mesi a Modena può avvalersi di Papaya per trovare casa ancor prima di partire, conoscere una nuova schiera di amici, imparare dov’è la facoltà e dove si svolge la movida.
Se qualcosa dovesse andare storto con il buddy, il ragazzo può mandare un feedback negativo alla squadra, che può sanzionare il compagno e persino rimuoverlo dall’incarico. L’applicazione permette di fare anche altro. Inizialmente Papaya era rivolta al territorio dell’ateneo di Modena e Reggio, ma ora è in circa sessanta università europee.
Due anni fa abbiamo creato la versione originale
Ha ricordato Carbone
Poi dopo sei mesi siamo passati dal web al cloud. In seguito, ha avuto una diffusione che non ci aspettavamo. Da tutta Europa si sono detti disponibili a provare il progetto.
Pensate, hanno al loro attivo già seimila utenti! In bocca al lupo ragazzi!