Samsung Electronics Co. Ltd ha annunciato oggi un’audace nuova missione: il lancio di Galaxy S10 nella stratosfera per offrire alle persone la possibilità di far arrivare il loro volto nello spazio. Negli ultimi cinque decenni, Samsung ha reso disponibili ai consumatori le ultime innovazioni delle tecnologie per gli schermi: dai televisori curvi ai display dual-edge e gli smartphone pieghevoli. Ora, in collaborazione con il partner aerospaziale Flightline Films, Samsung intende portare la propria tecnologia al limite dello spazio e offrire alle persone la possibilità di ottenere il proprio “SpaceSelfie” su uno schermo Samsung.
Con SpaceSelfie, Samsung dimostra lo spirito pionieristico del proprio brand e stabilisce un nuovo standard per il potenziale della tecnologia mobile. Con oltre 200 ore al limite dell’atmosfera terrestre, Galaxy S10 offrirà un esempio delle capacità di innovazione dell’azienda e del suo continuo impegno per progettare prodotti che consentano di fare ciò che finora veniva considerato impossibile.
“Per celebrare le cose straordinarie che gli schermi Samsung consentono di realizzare, abbiamo deciso di portare i selfie a un nuovo livello e offrire alle persone la possibilità di far arrivare il loro volto nello spazio”, ha affermato Benjamin Braun, Chief Marketing Officer di Samsung Europe. “Ci impegniamo costantemente per spingere sempre più avanti i confini di ciò che è possibile. Con SpaceSelfie dimostreremo che la tecnologia Samsung continua a consentire di realizzare cose straordinarie, anche nello spazio.”
Come funzionerà la missione SpaceSelfie di Samsung
Un pallone aerostatico a superpressione grande quanto la metà di un campo da basket (10,5m x 18m) si solleverà da una rampa di lancio in South Dakota, negli Stati Uniti, trasportando un alloggiamento con il Galaxy S10, fino a raggiungere una quota di circa 19.700 metri.
Il carico è stato progettato in modo da garantire foto della migliore qualità possibile, tenendo conto della curvatura della terra e dei riflessi prodotti dalla luce del sole, la cui energia alimenta sia l’alloggiamento che il Galaxy S10.
Le persone sulla Terra avranno la possibilità di ricevere una foto del proprio volto nello spazio, scattando un selfie con il proprio smartphone e caricandolo sul sito internet Mission Control.
Per il progetto SpaceSelfie sono state sviluppate due app. La prima è un’app per il controllo a terra, creata per inviare e ricevere i selfie tra il sito internet Mission Control e il pallone aerostatico.
La seconda è un’app appositamente progettata per il Galaxy S10 che comunica con la fotocamera fissa dell’attrezzatura, indicando di scattare la foto di un selfie visualizzato sullo schermo del dispositivo. L’app sullo smartphone richiede quindi alla seconda app di reinviare sulla Terra l’immagine, che viene quindi trasmessa all’utente.
Preparazione di Galaxy S10 per il viaggio nello spazio
Con il Galaxy S10, Samsung ha creato uno smartphone così robusto che può resistere alla pressione e alle condizioni ostili presenti al limite dell’atmosfera terrestre, senza alcun isolamento o involucro.
Nel corso dei rigorosi test a cui è stato sottoposto prima del lancio, Galaxy S10 è stato in grado di resistere a temperature fino a -65° C. Il display Dynamic AMOLED del dispositivo si è anche dimostrato capace di operare in ambienti difficili, evitando la formazione di condensa o qualsiasi rottura a un’altitudine doppia di quella del Monte Everest.
Dalle capacità di condivisione dell’alimentazione al potenziamento delle prestazioni con intelligenza artificiale e il Wi-Fi intelligente, lo smartphone Galaxy S10 è il dispositivo più avanzato, efficiente e robusto mai realizzato da Samsung.
Fino ad oggi, solo gli astronauti potevano avere l’opportunità di scattare un selfie nello spazio. Ora, grazie a Samsung, tutte le persone possono vedersi nello spazio, direttamente nel palmo della propria mano.
Chiunque può inviare il proprio selfie tramite Mission Control. Per inviare il proprio volto nello spazio, è sufficiente visitare www.samsung.com/spaceselfie e caricare la foto.