Ieri, presso la sede dell’Università degli Studi di Verona, si è tenuta la cerimonia di chiusura della seconda edizione di Samsung Innovation Camp, la prima per l’ateneo scaligero, con la premiazione dei gruppi che hanno presentato i migliori project work alle due aziende locali coinvolte nel progetto di Innovation Camp, Gruppo Veronesi e Manni Group (VR).
L’iniziativa, sviluppata da Samsung Electronics Italia in collaborazione con Randstad, è nata con l’idea di accompagnare gli studenti di una rete di università pubbliche italiane in un percorso formativo sull’innovazione, per trasformare il futuro in presente e accompagnare i ragazzi alla scoperta di nuovi scenari professionali.
Per la fase finale di Innovation Camp in Veneto, sono stati selezionati 6 progetti, scelti tra gli oltre 1.000 partecipanti nella sola Università di Verona, e analizzati sulla base della qualità della proposta che hanno sviluppato in risposta ai business case commissionati da Gruppo Veronesi e da Manni Group, due eccellenze dell’imprenditoria locale veneta che hanno aderito in questi mesi all’iniziativa in collaborazione con l’Università.
I due progetti vincitori:
- Gruppo vincitore per il Project Work del Gruppo Veronesi: Con il progetto Building Up the Chain, il gruppo Stardust ha elaborato un piano di engagement per i collaboratori del Gruppo basato su visual storytelling e gamification. Attraverso l’app interattiva “Holding You”, hanno ideato un metodo ci comunicazione interna attraverso il quale i dipendenti possono seguire moduli di apprendimento ed essere collegati.
- Gruppo vincitore per il Project Work di Manni Group: Il gruppo Ale’ ha sviluppato un concept per aiutare l’azienda a comunicare il proprio impegno in ambito di sostenibilità ambientale, utilizzando come riferimento chiave gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile raggiunti da Manni Group (SDGs – Sustainable Development Goals). L’idea originale è quella di comunicare gli obiettivi attraverso un elemento grafico interattivo che riprende gli elementi architettonici che compongono il “Palazzetto”, nonché il caratteristico HQ veronese di Manni Group.
Alla cerimonia hanno partecipato il Prof. Marco Minozzo per l’Università di Verona, Anastasia Buda, Corporate Citizenship Manager di Samsung Electronics Italia, Giuliano Allegri, Direttore Risorse Umane Gruppo Veronesi, ed Enrico Frizzera, CEO di Manni Group.
Samsung Innovation Camp: il progetto
Il principale obiettivo della seconda edizione di Samsung Innovation Camp (sito dedicato: www.innovationcamp.it) è stato quello di trasferire agli studenti competenze complementari a quelle che vengono fornite nei tradizionali percorsi accademici attraverso lo studio delle possibilità offerte dall’innovazione tecnologica e dalla digitalizzazione, grazie anche al contatto diretto con imprese del territorio. Il coinvolgimento attivo di numerose aziende locali in tutta Italia ha rappresentato la principale novità di quest’anno e ha dato agli studenti la possibilità di portare innovazione nei settori economici tipici del nostro paese, facilitando il passaggio spesso complesso dal mondo della scuola a quello del lavoro. Durante il percorso, grande importanza è stata data anche alle competenze trasversali e alla collaborazione tra studenti appartenenti a corsi di laurea differenti.
Ogni studente di Innovation Camp ha avuto la possibilità di creare un mix vincente tra i concetti appresi durante il proprio percorso di studi universitari e le competenze acquisite grazie a questo progetto, nonché di metterle in pratica collaborando direttamente con le aziende, selezionate per dare l’opportunità agli studenti di conoscere le realtà del loro territorio e di confrontarsi con temi/project work reali. Nello specifico Samsung Innovation Camp ha messo a disposizione degli studenti di 18 università pubbliche italiane, da Trento a Catania, dal Piemonte al Salento, una piattaforma di e-learning costituita da una dashboard di lezioni e contenuti di approfondimento multimediali divisi in 8 moduli da fruire online. Gli argomenti del corso hanno toccato i temi più interessanti dello scenario digitale contemporaneo, dal business al digital marketing, passando per tecnologie, analytics e cyber-education, e sono stati integrati da testimonianze di professionisti e da casi di successo.
I migliori 60 studenti di ogni ateneo, classificati in base al punteggio ottenuto nei test al termine degli 8 moduli, hanno avuto accesso alla seconda fase di formazione in aula presso la propria università di iscrizione, dove hanno potuto seguire le lezioni tenute da un docente dell’ateneo, che ha approfondito i contenuti affrontati nei moduli online, e da professionisti Samsung e Randstad, che hanno tenuto degli interventi formativi rivolti agli studenti.
Durante le lezioni, le aziende provenienti dal territorio dove ha sede l’università e coinvolte nel progetto hanno assegnato ciascuna un project work sul tema dell’innovazione nel proprio settore di operatività. Gli studenti hanno avuto la possibilità di svolgere il project work riuniti in gruppi multidisciplinari, al fine di favorire il lavoro di squadra e la collaborazione tra profili con competenze complementari. Alla fine del percorso, ogni azienda partecipante ospiterà un evento finale durante il quale lo studente o il gruppo che ha elaborato il project work migliore presenterà il proprio lavoro ai dipendenti, ai rappresentanti di Samsung, di Randstad e a quelli dell’ateneo.
Samsung Innovation Camp, seconda edizione: i principali numeri dell’iniziativa
In tutta Italia, sono stati oltre 10.000 gli studenti registrati alla piattaforma di Samsung Innovation Camp, con un buon equilibrio tra ragazzi (46%) e ragazze (54%), a dimostrazione di un interesse per le discipline legate ai lavori digitali paritetico tra uomini e donne. Oltre agli studenti in corso, hanno partecipato con entusiasmo anche molti neolaureati, che hanno raggiunto il 25% degli iscritti totali.
I moduli e le lezioni della seconda edizione di Samsung Innovation Camp hanno offerto ai ragazzi un tipo di formazione assolutamente trasversale, rilevante indipendentemente dal corso di studi, elemento che ha ribadito ancora di più che oggi le competenze digitali sono assolutamente fondamentali in qualsiasi ambito professionale. Questo dato è confermato dal fatto che gli iscritti provengono da più di 15 aree di studio diverse: economia e finanza (30%); ingegneria (13%); scienze umanistiche (9%); scienze della comunicazione (6%); scienze giuridiche (5%); marketing (5%); scienze politiche (3%) le principali.